Si comincia….

Oggi aratura dell’orto e arrivo  della compostiera, ringraziamo tutti i partecipanti, in particolare il nonno di una nostra alunna e il marito di una nostra collega…..;)

L’orto e Galileo Galilei

La 1D ha preso visione della zona dov’è l’orto e sta preparando un primo lavoro sull’applicazione del Metodo della ricerca sperimentale di Galileo Galilei nelle sue varie fasi: osservazione, formulazione di ipotesi, sperimentazione e formulazione della legge, supportati naturalmente dalla professoressa Isabella Leone.

 

 

Il profilo del suolo

 

No, non stiamo parlando del profilo Facebook di nessuno! 😀

Stiamo parlando del profilo del suolo in cui sorgerà il nostro orto e con la 3°B lo abbiamo osservato da vicino, grazie alle buche nel terreno fatte con i ragazzi dell’istituto agrario “Busdraghi”, che ringraziamo per la collaborazione.

Ecco come ce lo raccontano i ragazzi della 3°B:

“Durante l’ora di scienze siamo andati giù in cortile e abbiamo visto i progressi dei volontari che hanno fatto delle buche poco profonde. Noi abbiamo studiato il profilo del suolo sul libro e quindi la prof ci ha fatto spiegare cosa vedevamo.” (N.B.)

Profilo verticale del suolo (Foto di G.M.)

“Le buche evidenziano delle parete verticali in cui possiamo osservare strati di diversi colori, detti orizzonti, che compongono il suolo formandone il profilo” (E.P.)

“Abbiamo notato che sono visibili principalmente 3 orizzonti.

L’orizzonte più in superficie è l’orizzonte 0 o anche detto lettiera: questo strato è quello più superficiale, nel nostro caso è caratterizzato dall’erba e dalle foglie. L’orizzonte 0 in generale è caratterizzato dalla presenza di foglie, organismi non decomposti, frutta  e rametti. Inoltre è

Buca in cui sono ben visibili delle radici (Foto di G.M).

lo strato più superficiale.

Lo strato visibile subito  sotto la lettiera è chiamato Orizzonte A. Questo è lo strato dove i resti organici vengono decomposti arricchendo il terreno. In questo strato risiede l’humus, la sostanza organica, ovvero la parte di terreno formata dai resti organici decomposti. L’humus è anche la parte di terreno più fertile dove risiedono le radici delle piante più piccole.

In fondo alla buca si può intravedere l’orizzonte B.  Questo è uno strato scarsamente ossigenato, con pochissimo humus e costituito soprattutto da i sali minerali indispensabili alla vita delle piante. Questo strato è a malapena visibile poiché le buche non erano troppo profonde.” (A.M.)

Le sorprese non sono mancate!

I frammenti di roccia evidenti nel terreno (Foto di N.B.)

 

“Osservando il terreno estratto dalle buche, abbiamo notato molti frammenti di roccia di piccole dimensioni, che ci permetteranno comunque di coltivare bene. (N.B.)”

 

I tubi in fondo alla buca (Foto di D.D.P)

“La foto a fianco raffigura una buca in cui si può notare  qualcosa di strano sul fondo: sotto il terreno ci sono dei tubi appartenenti alla scuola e in quella zona sarà impossibile coltivarci perciò in linea retta sono state fatte altre buche per vedere dove continuava il tubo e così evitare le zone in cui passava.” (N.B.)

E perché abbiamo escluso a priori una parte del terreno?

Il sito riempito di sabbia per il vecchio salto in lungo.

“In questa immagine possiamo notare una vecchia sabbiera del salto in lungo. In questa zona non possiamo coltivare nessun tipo di vegetazione per la presenza di sabbia nella terra che determina una eccessiva permeabilità dell’acqua” (D.C.)

 

 

 

 

La prima lavorazione del terreno: la fresatura

Il terreno dell'orto scolastico appena arato in primo piano e il trattore in moto sullo sfondo
Il terreno dell’orto appena arato

Oggi è stato un bel pomeriggio di sole, di collaborazione, di progettazione e di partecipazione operativa della comunità alla vita scolastica! Un’ottima sinergia!

Ringrazio tutti i partecipanti: insegnanti, genitori, alunni, nonni e il geometra! In particolare un forte ringraziamento al nonno che era alla guida della fresatrice!

Tutti abbiamo avuto le narici stimolate dall’intenso odore della terra smossa! I sensi esperti di chi se ne intende, hanno riconosciuto che è una buona terra, anche se in una porzione ci sono parecchi sassi. Ma in questo caso, non si butta via niente, raccoglieremo i sassi e ne troveremo un utilizzo.

Il terreno adesso è fresato, ma è ancora troppo umido per la fase di aratura, quindi aspettiamo qualche giorno per proseguire con la lavorazione.

Le due parcelle di terreno arato con i volontari intornoi alla terra
Le due parcelle di terreno con i volontari