IL “NOSTRO” METODO DELLA RICERCA SPERIMENTALE

Noi, alunni della 1D abbiamo applicato il metodo della ricerca sperimentale di Galileo Galilei nella zona scelta per l’orto.

  1. OSSERVAZIONE-  Abbiamo osservato il giardino della scuola ( in particolare la zona destinata all’orto ) e abbiamo notato che in 2 zone diverse l’ altezza dell’ erba non era uguale.
    OSSERVAZIONE.
    ERBA Più ALTA

    ERBA PIU’ BASSA
  2. IPOTESI- Ci siamo chiesti:  la velocità di crescita dell’erba  può dipendere da quanta luce le due zone ricevono nella giornata?
    PIU’ ESPOSTA AL SOLE

    ZONA MENO ESPOSTA AL SOLE
  3. VERIFICA SPERIMENTALE- aiutati dalla bussola abbiamo scoperto che la parte dove non cresce l’erba è a nord e la parte dove invece cresce è a sud-est. La nostra ipotesi,quindi, è avvalorata dai punti cardinali e dal movimento del sole nell’arco della giornata. Infatti il sole sorge ad est, a mezzogiorno si trova a sud e tramonta ad ovest . Infatti la terra dove non cresce l’erba è a nord perché non batte mai il sole. Anche a mezzogiorno quando è alto nel cielo, a sud, non illumina quella zona perché l’edificio della palestra le fa ombra.

    VERIFICA SPERIMENTALE
  4. CONCLUSIONE: Alla fine abbiamo dimostrato che la nostra ipotesi era giusta, l’erba esposta a sud è più alta perché riceve più luce dal sole.

Prendiamo le misure

Tutti i ragazzi della classe 1°C hanno collaborato tra di loro per prendere le misure dei lati delle due parcelle rettangolari di terra lavorata,  riferendosi a questo schema dell’orto (non in scala):

Due alunne misurano la lunghezza del lato della parcella con il metro
Due alunne misurano la lunghezza del lato della parcella con il metro
In primo piano un'alunna misura con i propri passi la lunghezza del lato della parcella di terreno. Dietro di lei due ragazzi annotano i risultati ed altri si scambiano gli strumenti.
Misurare la lunghezza di un lato della parcella con i propri piedi richiede anche equilibrio! Dietro i ragazzi annotano i risultati e si scambiano gli strumenti di misura.

Il loro compito è stato complicato dal fatto che i ragazzi non avevano né gli stessi strumenti di misura, né le stesse unità di misura!! Alcuni di loro hanno utilizzato il righello, altri il metro, altri i propri passi, altri ancora il proprio piede.

 

Tutte le misurazioni sono state annotate come dei bravi geometri e in aula le abbiamo confrontate, dando il via alle equivalenze e conversioni tra le diverse misure!

I ragazzi collaborano nel prendere le misure
Le misure sono state prese in cooperazione

Secondo voi le diverse misure collimavano? …con un po’ di approssimazione, sì! E noi abbiamo imparato che esistono gli errori di misura (strumentali e soggettivi), le unità di misura e gli strumenti di misura più o meno appropriati allo scopo.